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PUNTI CRITICI DEL SISTEMA ELETTORALE BCCVLG

VERSILIA ON LINE NEWS: I RINNOVI ALLA BCCVLG > IL RINNOVO DELLE CARICHE ALLA BCCVLG - 12 MAGGIO 2018
PUNTI CRITICI DEL SISTEMA ELETTORALE

Limitandoci all'elezione dei Consiglieri, ogni socio ha a disposizione 11 voti di cui 7 per la Versilia, 2 per la Lunigiana, 2 per la Garfagnana.
Questo sisstema è stato così congegnato dopo le fusioni con Lunigiana e Garfagnana per garantire una rappresentanza certa per ognuno dei tre territori, ed è espresso nell'art 16 del regolamento elettorale: "Nella selezione dei candidati la Commissione Elettorale dovrà avere riguardo alla necessità di realizzare la maggiore rappresentatività degli stessi in ordine alla organizzazione territoriale della banca ed alle attività economiche con le quali la stessa opera".

PUNTI CRITICI DEL NOSTRO SISTEMA ELETTORALE

1) Il sistema può creare delle distorsioni territoriali.
La Versilia ha il maggior numero di elettori (4.694), e può quindi imporre alla Lunigiana (708 elettori) ed alla Garfagnana (731 elettori) rappresentanti di suo gradimento, così come Lunigiana e Garfagnana possono influenzare con i loro voti, anche in modo significativo, la elezione dei rappresentanti della Versilia. I soci dei Comuni limitrofi (838), privi di rappresentanza diretta, sono variamente accorpati ai tre territori principali.

2)Il Sistema può consentire una distorsione nella rappresentanza delle attività economiche.
Di fatto nel Consiglio di Amministrazione manca una rappresentanza degli artigiani, commercianti, agricoltori, piccoli imprenditori, nei cui confronti la banca prevalentemente opera, come prescrive il citato art 16 del regolamento.

3) Il sistema può determinare distorsioni nella rappresentanza dei soci
Con 11 voti a disposizione per ogni elettore è possibile organizzare, come è nella esperienza comune degli elettori,  cartelli basati sullo scambio dei voti parte di pochi soggetti che abbiano a disposizione banche dati e struttura organizzativa. 11 soci che abbiano a disposizione 100 voti ciascuno, scambiandosi i voti tra di loro, possono prevalere su soci che singolarmente abbiano la fiducia di 1000 elettori. Dalle elezioni possono venire fuori Consigli di Amministrazione al cui interno non si sviluppino quelle dialettiche che solo una diversità di opinioni ed una indipendenza di giudizi possano garantire.

4) Il sistema rappresenta una distorsione del principio "una testa, un voto"
Conferire ai soci la possibilità di esprimere 11 voti lede il principio fondamentale vigente nel sistema cooperativo che favorisce rapporti diretti tra soci. Avere la possibilità di dare 11 preferenze porta a non valutare con rigore la qualità della persona per cui si vota, ma a favorire amicizie ed a gestire raccomandazioni.

5) Il sistema rappresenta una distorsione del principio dei limiti alla durata dei mandati a governare
Nel sistema cooperativo, cui la nostra Banca appartiene, vige il proncipio di "democrazia economica" , che comporta la possibilità di un ricambio della classe dirigente, in quanto non rappresentanza del capitale di maggioranza ma rappresentanza democraticamente eletta dalla maggioranza dei soci; naturalmente in modo compatibile con le esigenze di continuità indispensabili nell'amministrare. Per questo in tutti gli Statuti delle Società Cooperative viene normalmente inserito un termine nella durata dei mandati di rappresentanza.
Nel nostro Statuto del 2005, dietro pressione della Banca d'Italia e di Confccoperative, viene stabilito, per la prima volta, un limite di 2 mandati per tutte le cariche, successivemente
portato a 5 mandati nel 2011, con azzeramento Iinoltre dei mandati fino ad allora fatti.  Alcuni consiglieri potranno restare in carica 27 anni, salvo ovviamente future ulteriori proroghe. Questo in palese contrasto con quanto previsto dall'art 33 dello Statuto sociale in cui viene fissata un limite alla durata delle cariche al fine di "favorire una composizione del consiglio di amministrazione rispondente alle esigenze di esperienza, competenza, e ricambio del governo della Società"


E' quindi auspicabile che il nuovo Consiglio eletto affronti il problema di una modifica del sistema elettorale per renderlo più aderente a quei principi cooperativi che rendono la nostra banca "differente per forza", anche se le "distorsioni" denunciate vengono da lontano e sono comuni a molte Banche di credito cooperativo, tanto da diventare quasi delle consuetudini.



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