FONDO PROF. GIUSEPPE GALANTI > IL CROCCHIO DELL'OMO NERO
IL CROCCHIO DELL'OMO NERO
Ci fu un periodo, a Seravezza, che si può chiamare la sua età dell'oro: la seconda metà dell' 800.
In questo periodo a Seravezza si superò l'economia, peraltro in ripresa, del marmo e si aprirono aspettative e si effettuarono ricerche a tutto campo dei più svariato minerali: argento, mercurio, ferro, rame, oro. Si guardò al territorio di Seravezza come ad un nuovo Eldorado, ed i suoi monti venivano correntemente definiti monti metalliferi. Da tutta Europa giunsero a Seravezza industriali, capitalisti, avventurieri, ingegneri, creando una piccola comunità internazionale, tanto da essere definita "piccola Svizzera", o "seconda Parigi".
Espressione di quel periodo fu il nascere, nel 1886, di un Circolo cui, anche se un pò casareccio ed anarcoide, aderirono i più bei nomi della società versiliese: il Crocchio dell'Omo Nero, dall'omonimo gioco di carte che vi si praticava con passione.
L'autore dei Cenni Storici dedicati al Crocchio è un socio fondatore, che si firma Benippo Delttomi, anagramma di Giuseppe Delmotti, detto Beppino, appartenente ad una famiglia di banchieri d'affari che si trasferì a Seravezza da Verscio in Svizzera nella seconda metà del 1800.